Oggi vi presentiamo il Dott. Gennaro Chimenti, oculista presso il nostro Centro di Sanità Solidale.
Anche al Dottore abbiamo proposto tre domande di interesse comune.
«Dott. Chimenti, in cosa consiste la visita oculistica?»
Dott. Chimenti: «La visita oculistica viene suddivisa in più parti: la prima fase riguarda la raccolta dei dati anamnestici, quindi una serie di informazioni sullo stato di salute generale del paziente, prestando particolare attenzione a quelle che sono le malattie più comuni come diabete o ipertensione, che sono anche di interesse oculistico.
L’oculista prosegue con un esame obiettivo, che permette di verificare l’allineamento degli occhi, la loro motilità, lo stato delle palpebre.
Conclusi questi accertamenti, il paziente viene sottoposto all’esame alla lampada a fessura, un esame strumentale in grado di valutare la congiuntiva, la sclera, la cornea, l’iride, la camera anteriore e il cristallino. In aggiunta, utilizzando delle lenti addizionali, è possibile valutare anche la parte posteriore dell’occhio, quindi la retina e il nervo ottico.
Inoltre, l’oculista valuta il tono oculare o pressione dell’occhio; esegue l’autorefrattometria, per verificare eventuali difetti riconducibili alla miopia, ipermetropia, astigmatismo ed un esame dell’acuità visiva».
«Dott. Chimenti, quando fare una visita oculistica?»
Dott.Chimenti: «Ad oggi, il primo screening oculistico viene effettuato generalmente prima della dimissione del neonato dall’ospedale. Se questo controllo non viene eseguito, è altamente consigliabile farlo quanto prima, così da andare a valutare il riflesso rosso del fondo oculare e poter escludere problematiche di tipo congenite.
Una visita oculistica completa, andrà quindi eseguita entro i 3 anni di vita del bambino, prima dell’ingresso alla scuola materna, per escludere nuovamente difetti congeniti, cataratte congenite, tumori e verificare se vi è la presenza di un “occhio pigro”.
Se durante la prima visita non vengono riscontrati problemi oculistici, una seconda visita è consigliabile farla entro i 6 anni di vita, quindi prima dell’ingresso alla scuola elementare, e a seguire con una cadenza annuale o biennale, a seconda delle eventuali problematiche riscontrate.
Per quanto riguarda gli adulti, una visita oculistica annuale o biennale è consigliabile farla dai 40 anni in su, anche se la vista è ottimale. In quanto capita spesso che l’oculista, andando ad eseguire una visita strutturata dell’occhio, possa scoprire anche patologie a livello sistemico come ad esempio il diabete o l’ipertensione.
La visita oculistica effettuata regolarmente, permette anche di diagnosticare l’eventuale presenza di un glaucoma in uno stato iniziale, quando ancora non presenta sintomi riscontrabili dal paziente, ed evitare i gravi danni visivi, fino alla cecità, che questa malattia può comportare».
«Dott. Chimenti, qual’è l’intervento più effettuato in ambito oculistico?»
Dott. Chimenti: «L’oculistica è una branca della medicina che si sviluppa in ambito medico e, in maniera preponderante, nel campo della chirurgia.
L’intervento maggiormente effettuato al mondo è quello relativo alla cataratta, ma vengono effettuati anche molti interventi di chirurgia refrattiva per la correzione di difetti di vista.
Per quanto riguarda la cataratta, il problema si presenta quando si va ad opacizzare una lente nell’occhio chiamata cristallino. Tutte le persone subiscono questa opacizzazione, ma l’indicazione è di eseguire l’intervento al momento giusto e cioè quando la qualità di vita del paziente viene intaccata. Grazie a varie tecniche interventistiche innovative, anche con l’ausilio del laser, vi è la possibilità di impiantare lenti intraoculari (IOL) che permettono contestualmente anche la correzione di eventuali difetti di vista del paziente.
Altro intervento molto diffuso è la chirurgia refrattiva e attualmente esistono tre tipi di chirurgia mediante l’utilizzo del laser, che sono: la LASIK, la SMILE e la PRK. Questo tipo di intervento mediante il laser permette di correggere in sicurezza pressoché tutti i difetti di vista».