Il lavoro d’équipe oggi è il metodo più efficace per favorire il raggiungimento degli obiettivi professionali e per tutelare il professionista da eventuali rischi di isolamento e di bornout, soprattutto in contesti socio-assistenziali. Il gruppo di lavoro rappresenta una vera e propria risorsa sia per il Professionista, facente parte dell’equipe, che per il paziente che viene preso in carico da essa. Tale gruppo è costituito da più figure Professionali: medici, infermieri, psicologi, psichiatri, fisioterapisti che operano in modo integrato ed efficace in ciascuna fase del percorso di assistenza volto a migliorare la qualità di vita del paziente: dalla progettazione del programma assistenziale, alla sua attuazione e alla sua valutazione periodica e finale.
L’integrazione tra le varie figure professionali, all’interno dell’équipe, può avvenire solo se ogni professionista mantiene il proprio ruolo all’interno del gruppo, ma riconosce e rispetta anche i ruoli e la posizione gerarchica delle altre figure professionali facenti parte dell’équipe.
Molto utile è l’organizzazione periodica di riunioni, dove i diversi professionisti si confrontano e condividono le proprie informazioni rilevate e permette di avere una visione globale e completa dei casi clinici di cui questi si occupano, ognuno secondo il proprio ruolo e la propria prospettiva. Inoltre, un monitoraggio che coinvolga ogni aspetto dei singoli percorsi di intervento permette di apporre cambiamenti, soprattutto quando il piano assistenziale non dà i risultati attesi dal professionista e dal paziente.
Per una buona attività d’équipe è necessario creare un filo conduttore a livello empatico e di pensiero tra i professionisti che vi operano, per far si che non vi siano discordanze di opinione su come agire.
Il gruppo di lavoro si divide in quattro livelli:
– un primo livello dei contenuti, relativo alla definizione del caso clinico, degli obiettivi e delle operazioni per raggiungerli;
– un secondo livello dei metodi, legato all’organizzazione della comunicazione, dei suoi spazi, tempi e modalità;
– un terzo livello dei processi comunicativi;
– un quarto livello delle dinamiche di gruppo, relativo alla gestione di eventuali conflitti.
Prioritario, quindi, nel lavoro di gruppo è quello di creare un clima favorevole alla comunicazione tra le varie figure professionali e di evitare dinamiche dove ognuno rimane chiuso nella propria posizione, non accogliendo il punto di vista altrui.
Lavorare in équipe significa, infatti, riuscire ad utilizzare tutte le risorse messe a disposizione da ogni professionista, valorizzando ogni singola opinione, ritenendola degna di ascolto anche se molto diversa dalla propria.
Ciò implica saper riconoscere i propri limiti ed essere aperti all’idea che l’altro professionista possa fornire informazioni, conoscenze e competenze che possono essere integrate con le proprie per operare al meglio. Laddove nascano divergenze di opinioni e conflitti è importante da parte di ogni professionista mettere in atto la propria capacità di autocontrollo e un atteggiamento empatico e flessibile, mantenendo sempre presente che lo scopo principale deve rimanere sempre quello di migliorare lo stato di benessere del paziente e non di dimostrare che la propria opinione è migliore rispetto a quello di altre figure professionali.
In queste situazioni può essere utile la presenza di un coordinatore che il compito di gestire la turnazione in modo che tutti possano partecipare attivamente alla discussione, evitando che ci siano persone che manipolano la comunicazione o si impongano su altri.
Il coordinatore, inoltre, ha il compito di gestire i possibile conflitti, che possono emergere dal rimanere rigidamente fermi sulla propria posizione e fa attenzione che nessuno si isoli, si distragga o assume comportamenti non idonei, al fine di garantire una comunicazione fluida, chiara e serena.
L’obiettivo è anche quello di creare un setting, dove il professionista si senta libero di esprimersi, senza doversi mettere sulla difensiva per il timore di essere giudicato: ogni punto di vista professionale deve essere valorizzato per l’importante contributo che porta, prezioso per il raggiungimento di progetti veramente efficaci.
Questa tipologia di operare in maniera integrata e partecipativa è ciò che viene applicato dai professionisti del Centro di Sanità Solidale che, avendo imparato a conoscersi non solo dal punto di vista professionale, hanno permesso di creare un ambiente di lavoro produttivo e qualificato, a tutto vantaggio delle persone che ogni giorno usufruiscono dei nostri servizi.